L’allevamento del baco da seta in Cina ha avuto origine nel Sichuan più di 4000 anni fa quando Chengdu era la capitale del regno di Shu. E proprio con questo nome, Shu, viene chiamato il broccato con origini più antiche da cui tutti gli altri si sono poi evoluti.
Il broccato è un particolare tipo di tessitura che permette di ottenere delle illustrazioni complesse, alternando fili molto sottili di seta, che danno l’impressione di essere ricamate su stoffa.
Il commercio dei tessuti di broccato si articolò attraverso la via della seta, in tutta l’Asia e in Europa a partire proprio da Chengdu, in cui la manifattura della seta (dall’allevamento dei bachi fino alla confezione degli abiti) e il suo commercio si sviluppò fino a raggiungere, nella dinastia Qing, la diffusione di 10 mila telai e più di 2000 laboratori attivi.
Nel 2009 ha inaugurato il Chengdu Shu Brocade and Embroidery Museum, su iniziativa della Chengdu Silk Corporation, azienda statale che dagli anni ’50-’60 ha organizzato la produzione utilizzando telai meccanici perché il costo della manodopera era diventato eccessivo, e l’utilizzo di telai completamente manuali non riesce a superare una produzione di 6-8 centimetri al giorno di broccato.
Il museo si trova accanto al fiume Qingshui nel luogo che originariamente ospitava la fabbrica e rappresenta la più grande mostra e centro di ricerca della Cina, perchè raccoglie sia telai funzionanti che esempi di artigianato legato all’arte del broccato e del ricamo.
Nell’area espositiva, è possibile vedere dei telai in azione. Il telaio a torre nelle galleria qui sotto, è operato da due persone in costante coordinamento. La persona che lavora nella parte superiore del telaio a torre è responsabile della creazione del disegno tirando i fili. Chi invece lavora alla base del telaio gestisce la tessitura e sceglie la navetta da far scorrere, corrispondente al colore di seta necessaria a comporre l’illustrazione.
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L’esposizione ospita anche altri telai, più piccoli:
Il telaio di legno e bambu (Bamboo Cage Loom) detto anche pig-cage loom perché assomiglia a una gabbia per maiali è diffuso tra gli Zhuang, minoranza che vive principalmente nella Regione Autonoma di Guangxi Zhuang. Il telaio è utilizzato per realizzare tovaglie, coperte, vestiti e scarpe.
Il telaio con stringa per la schiena (Backstrap loom) è ancora utilizzato ai giorni nostri e crea tessiture molto semplici. Si opera utilizzando un comando a pedali per creare il passaggio in cui far scorrere la navetta.
Il telaio a pedali (Foot-driven wooden handloom) è anch’esso comandato con l’utilizzo dei piedi e ancora utilizzato in alcune remote regioni montane e dello Sichuan.
Questo tipo di telaio molto diffuso durante la dinastia Qing (1644-1840). I suoi pedali hanno superfici ruvide punteggiate con bulloni di bambù in rilievo che assomigliano alle pietre caratteristiche dei ruscelli locali, da cui il nome Telaio in ghiaia (Pebbled-treadle loom).
Qui alcuni esempi di pattern di broccato delle varie dinastie:
L’obiettivo del museo è di mantenere viva la tradizione artigiana della tessitura continuando a formare giovani in grado di operare questi telai complessi grazie all’aiuto di anziani tessitori che, disoccupati da molti anni, possono trasferire le proprie competenze a chi ha deciso di trasportare queste tecnologie nel 21° secolo.