(Intervista di Federica Ionta e pubblicata su Tech2Wear) Da almeno un anno l’annuncio è sempre lo stesso: le tecnologie wearable sono pronte a invadere il mercato e a conquistare le abitudini di tutti, adulti e bambini.Frutto del desiderio sfrenato di pochi tech-addicted o di una previsione studiata? Ne abbiamo parlato con Zoe Romano, che si occupa di Digital Strategy e Wearables per Arduino. Per scoprire che nel futuro della wearable technology c’è molto più del mercato consumer. Cominciamo dal touch: gli analisti dicono che ormai è finita anche quell’era. C’è un legame con l’ascesa dei wearable? Le tecnologie indossabili stanno diventanto sempre più diffuse sia per la miniaturizzazione delle componenti che per la possibilità di essere rese “invisibili”, perché embeddate direttamente nei tessuti. L’interazione con esse avviene attraverso la gestualità o una reazione automatica ai dati che da essi vengono raccolti. C’è, secondo la tua esperienza, un settore in cui le tecnologie indossabili si applicano meglio? In questo momento vedo piu’ promettenti l’ambito entertainment/gaming, medico/well-being e logistica. E preferisco l’approccio in cui la tecnologia è nascosta
Month: May 2014
Gruppo T e Arte cinetica e programmata
Meeting with Giovanni Anceschi