Maker al femminile, la tecnologia è un affare da donne

(articolo pubblicato su Linkiesta) Prendi una borsa o una maglia di lana. Puoi farle a mano con ferri e gomitolo, o usando la tecnologia con una macchina a controllo numerico e una tagliatrice laser, e magari confezionarle con un bel circuito o microchip da collegare allo smartphone. «Basta puntare sulla realizzazione di un oggetto finale concreto e anche le donne possono essere interessante al mondo dei maker», dice Zoe Romano, fondatrice del laboratorio WeMake e protagonista della due giorni “Makers al femminile-Fashion goes interactive” al Museo della scienza di Milano (8 e 9 novembre). «Se organizzo incontri in cui si dice “impara a usare questa tecnologia”, mi ritrovo solo maschi. Se dico “impariamo a costruire una lampada con una stampante 3d”, mi trovo anche le donne». Cambia l’approccio, ma la tecnologia resta, contro ogni stereotipo di genere che vuole le donne poco inclini alla scienza e gli uomini poco abili nel saper fare manuale.

ItaliaDesign series visited Milan (and WeMake) last june

Italia Design is an undergraduate field school and research program offered by the School of Interactive Arts + Technology (SIAT) at Simon Fraser University in Vancouver, Canada. The most significant contribution to the field are interviews conducted with emergent and established players in the Italian design community. Each year, a new team builds on the previous year’s research. Gruppo Nove, the ninth group of senior design students to embark on this adventure together with Prof.Russell Taylor , came and visit me in May 2014  to discuss around design and what I do at Arduino and WeMake, the makerspace I recently founded in Milan. Here’s the result of that meeting and at this link you can find all the other interviews (don’t miss Giorgio Olivero, Enrico Bassi and Giulio Iacchetti videos!):  

Open Design e Open Brand, da Serpica Naro alla digital fabrication

A completare il percorso didattico del Master Relational Design, ogni mese sono previste talks online, in cui professionisti, operanti in diversi campi disciplinari, sono invitati a raccontare le proprie esperienze lavorative e a condividere la loro expertise con gli studenti. La talk che ho tenuto lo scorso 17 Giugno 2014 ha introdotto le esplorazioni del concetto di open design dalle sperimentazione avvenute con Serpica Naro a partire dal 2005, passando per il progetto europeo Openwear sino ad arrivare alle esperienza di costruzione del makerspace WeMake a Milano. Link utili: – Licenza Serpica Naro http://serpica.tumblr.com/Licenza http://epress.lib.uts.edu.au/journals… http://www.digicult.it/it/digimag/iss… http://www.serpicanaro.com/research/r… – Licenza Openwear http://openwear.org/info/license http://issuu.com/openwear/docs/openwe… – Articoli http://www.chefuturo.it/2012/04/artig… http://www.chefuturo.it/2013/10/maker… http://www.chefuturo.it/2013/02/speri… http://www.chefuturo.it/2012/11/la-st… http://www.chefuturo.it/2012/06/il-de… http://www.digicult.it/it/digimag/iss… http://www.digicult.it/it/digimag/iss… Zoe Romano Laureata in filosofia e appassionata di tecnologia, ha partecipato alla creazione di iniziative di attivismo sociale sulla precarietà come San Precario e il suo anagramma Serpica Naro. Ha co-fondato il progetto pilota europeo di moda collaborativa Openwear.org attivo dal 2009 al 2012 e Wefab.it, una serie di eventi

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