Edison torna a promuovere l’innovazione a Milano, dopo il percorso dell’anno scorso (in cui ho accennato qui) che ha portato alla pubblicazione di Lezioni di Futuro arriva l’Innovation Week 2016.
L’8 di Giugno dalle 12.00 alle 13.30 sono stata invitata a partecipare al dibattito sulle FabCity insieme a Francesco Bombardi (fondatore offiCUcina), Alessandro Ranellucci (Make in Italy, MakerFaire), Fabrizio Pignoloni (dotdotdot), Giancarlo Orsini (Open BioMedical Initiative) moderati da Giampaolo Colletti.

Una città connessa, inclusiva, digitale, partecipativa. Una città che si costruisce giorno per giorno con il contributo di tutti. Una città in cui il cittadino consumatore finale è critico e partecipe, “eco” e solidale, attento alle dinamiche del fare comunità. Una città che non è solo smart ma è anche fab. Perché oggi anche in Italia si moltiplicano nuovi modelli di costruzione del fare città e fare impresa.
Perché una città può essere classificata come smart city se gestisce in modo intelligente (“smart”, appunto) le attività economiche, la mobilità, le risorse ambientali, le relazioni tra le persone, le politiche dell’abitare ed il metodo di amministrazione. Ed è importante rimarcare come l’aspetto “smart” non debba essere collegato unicamente alla presenza di infrastrutture di informazione e comunicazione, ma anche e soprattutto al ruolo del capitale umano, sociale e relazionale (istruzione, cultura, ecc.), ed al riconoscimento del settore ambientale come fattore importante di crescita urbana, ha spiegato bene pochi giorni fa Marco De Mitri nel suo blog.
Ma quali sono le sfide e le opportunità, quali i modelli di riferimento? Insieme agli esponenti italiani più noti della community dei makers e dei fabbers, un viaggio al centro della città partecipata con Fab City: nuovi cittadini dal cuore verde prendono forma (anche in 3D). Una città del futuro che è anche un po’ presente quella che si racconta all’Edison Innovation Week.