Panel Fabcity all’Edison Innovation Week
Edison torna a promuovere l’innovazione a Milano, dopo il percorso dell’anno scorso (in cui ho accennato qui) che ha portato alla
Edison torna a promuovere l’innovazione a Milano, dopo il percorso dell’anno scorso (in cui ho accennato qui) che ha portato alla
(originally created and posted on CheFuturo) Le tecnologie indossabili sono un ambito in espansione e non esiste giorno in cui non esca un articolo che ci racconta le meraviglie del prossimo accessorio intelligente che cambierà la nostra vita. Li chiamano “wearables” e stanno diventando sempre più indossabili sia grazie alla miniaturizzazione delle componenti elettroniche, per esempio dei sensori e dei microcontrollori, ma anche sempre più invisibili perchè si “embeddano” direttamente nei tessuti. Anzi sono proprio queste ultime che rendono ancora più interessanti: Finalmente possiamo abbandonare (almeno in parte) la plastica e il metallo e lavorare sui tessuti, magari riattivando anche tutto un percorso ditradizione manifatturiera italiana che, nonostante tutto, ancora ci invidiano. E in questo contesto, tutto il mondo del DIY e dell’innovazione dal basso, di gruppi informali che si ritrovano in Fablab e Makerspace ma anche di micro imprese, è molto più sperimentale e dirompente delle soluzioni preconfezionate che invece ci presenta il mondo consumer tecnologico in senso classico. Tra le varie limitazioni che non permettono uno sviluppo
read more L’abito a energia solare. Così i wearables rivoluzioneranno la manifattura
(EN) My friend Paolo together with infographic designer David Boardman launched today the english version of in.fondo.al.mar (under the sea), an info-visualisation work-in-progress project about a series of sinkings and incidents in the Mediterranean Sea in the last 30 years, involving “poison-ships”, which are suspected of having carried toxic and radioactive waste. The most shocking fact about these sinkings is that the ships would have been sunk deliberately to dispose of tons of toxic, chemical and radioactive waste. The mechanism is simple: you own a big container ship that has an accident and is sinking or is very old. You don’t want to lose all the money so you sell your ship to organized crime which will stuff it with toxic waste (ah the business of toxic waste!) and let it sink. I made the story simple, but many subjects are involved in this traffic, also some institutions: here’s an article in italian on the topic written by Paolo and
(EN) It’s a smooth animation the one released by German railway company Deutsche Bahn but I have a few doubts on the content. I’m starting to be fed up about voices insisting that solution to climate change is a matter of consumer choice, privatizing responsability and avoiding public protests. We need large-scale transformations that depend on choices taken by government, organizations and companies. For example no one mentions the huge amount of European subsidies to airlines that allow them to sell ultra-cheap flight tickets (Milano-Amsterdam by plane costs 50 euros, by train costs 144 euros!) to many cities in Europe. Let’s chain ourself to a tree until they transfer those subsidies to railway companies. ——————- (IT) E’ un video fatto bene quello realizzato per la compagnia ferroviaria tedesca Deutsche Bahn ma ho qualche dubbio sul suo contenuto. Sto iniziando a stufarmi di voci che insistono nel considerare il cambiamento climatico una questione che riguarda una scelta dei consumatori, privatizzando così
(EN) Greenwashing happens when a company or organization spends more time and money claiming to be “green” through advertising and marketing than actually implementing business practices to minimize its own environmental impact. The customer benefit is clear: being selfish while appearing progressive. Lunchbreath uses an illustration to show us the most common graphic and communicative elements used to be perceived “green”. ————- (IT) Greenwashing è il termine che definisce quando un’azienda o organizzazione impiega più soldi e tempo per convincere il proprio pubblico di essere “verde” attraverso il marketing e la pubblicità piuttosto che modificando le proprie pratiche di business. Il benefit per i consumatori è chiaro: possono continuare a essere egoisti sembrando invece progressisti. L’illustrazione di Lunchbreath ci mostra quali sono gli elementi grafici e comunicativi che di solito vengono usati per dare l’impressione della svolta verde.